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Chiesa San Francesco d'Assisi
Notizie Storiche
1531 (costruzione chiesa)
I francescani, arrivati ad Irsina nel 1300, nel 1531 costruirono il complesso conventuale e la chiesa, ricostruita nel 1717. La chiesa conserva importanti opere della tradizione meridionale, dagli affreschi cinquecenteschi all’ingresso, al Crocifisso ligneo e alla scultura di San Vito, oltre ai magnifici affreschi della cripta del Trecento. La presenza francescana ad Irsina è indicata dalla prima metà del XIV sec., come testimonia il codice di fra Paolino da Venezia che agli inizi del Trecento segnala la loro presenza a Montepeloso, tra i conventi della provincia pugliese. La costruzione del complesso conventuale fu iniziata nel 1531, quando l’ordine francescano ricevette un notevole impulso da papa Clemente VII che allontanò i benedettini e riconobbe ai frati i diritti di Conventuali di San Francesco.
Descrizione La chiesa di San Francesco d'Assisi in Irsina è ubicata in largo plebiscito nella zona antica del paese. Una leggenda locale vuole che la Chiesa di San Francesco sia stata in origine un castello normanno donato da Federico II in persona al santo, di passaggio in questi luoghi al tempo del suo viaggio in Terra Santa. Naturalmente non risultano notizie documentate in merito, tuttavia la presenza dei Frati Francescani a Irsina risale già ai primi del XIV sec., come attestato da alcuni manoscritti storici. L'attuale chiesa e l’annesso complesso conventuale furono edificati intorno al 1531 dai Frati Conventuali, dietro autorizzazione di Clemente VII. La chiesa, ricostruita intorno al 1717, oggi conserva importanti opere di pregiata fattura artistica, oltre al magnifico ciclo di affreschi di scuola giottesca custoditi nella cripta trecentesca. Con impianto architettonico ad una navata e cappelle laterali, risalente al XII secolo, viene restaurata a più riprese a partire dal XVI secolo fino ad assumere l'attuale facies barocca risalente al XVIII secolo. La chiesa conserva un Crocifisso ligneo della seconda metà del XVII secolo, posto a ridosso dell'altare sinistro, e una scultura seicentesca raffigurante San Vito. La sua cripta e' decorata da affreschi di scuola umbro-senese del XIV secolo raffiguranti il Redentore, l'Incoronazione, l'Annunciazione, la Crocifissione e la Resurrezione. Dodici medaglioni intrecciati all’infinito, sinonimo di eternità, scorrono lungo ciascuna delle pareti maggiori della cappella, laddove la volta a botte inizia ad incurvarsi. Nel centro della volta stessa sovrasta il Pantocreator: l’Onnipotente, circondato dai quattro evangelisti con le sembianze dell’uomo alato con la bibbia, del leone e del toro alati, e dell’aquila. Al centro dell’affresco murale, sul pilastro della parete orientale, più integra delle altre, appare la scena anche più drammatica del ciclo: la Crocifissione. Ai lati: San Francesco e Santa Chiara. Al lato destro del Crocifisso, nella nicchia cieca, ecco la Presentazione al Tempio di Gerusalemme, mentre sotto la finestra si riconosce, seppur a fatica perché molto rovinata, l’Ultima Cena. A sinistra della scena ci sono Gesù e San Giovanni che piange sulle sue spalle, mentre Giuda, inginocchiato, dà le spalle a chi osserva. Sulla parete settentrionale si può ammirare il Transito della Madonna (Dormitio Virginis) in abito blu, distesa su un catafalco e circondata da una folta schiera di angeli e apostoli che assistono, piangendo, al suo trapasso.